Il dovere educativo verso i cuccioli e la corretta impostazione di base
della loro relazione con le future famiglie costituiscono, per me, un elemento
basilare della mia professione. I miei alani sono trattati con amore e rispetto
sin dal loro primo giorno di vita, crescono in casa e in giardino, sempre
insieme alla madre e a stretto contatto con l'uomo. Il punto di partenza è la
gravidanza consapevole di una futura madre che possa sperimentare tutto il benessere
della sua nuova condizione, perché i cuccioli, che reagiscono alle situazioni
emotive della madre durante la seconda parte della gestazione, ne ricevano
messaggi positivi. I cuccioli che allevo iniziano a respirare tra le mie mani e
vengono tenuti in casa per tutto il primo mese di vita, in modo ad essere
esposti agli stimoli positivi dell’abitazione degli umani che sarà l’ambiente
di vita di questi futuri giganti. Nella fase neonatale vengono manipolati e
stimolati regolarmente tutti i giorni per accelerare lo sviluppo del loro
sistema nervoso e favorire la stabilizzazione dell'emotività. In questo
modo i cuccioli ricevono un forte imprinting sull’essere umano e hanno le prime
esperienze sensoriali utili alla maturazione del loro sistema nervoso e alla
formazione della maggior parte dei riflessi primari che avranno poi da adulti.
Durante il periodo di crescita sensibile (che va dall’apertura degli occhi fino
ai 90 giorni), quando avviene il processo di impregnazione grazie al quale i
cuccioli imparano a che specie appartengono, identificano il simile (la madre,
i fratelli, gli altri alani maschi, femmine, adolescenti e giovani) e
individuano i partner sociali disponibili (gli umani, i bambini, gli altri
animali domestici, i cani estranei), garantisco ai cuccioli il continuo
contatto con me e con la madre, visite di persone estranee, bambini, animali,
altri cani di diverso sesso e diverse età, per offrire loro la possibilità di
stabilizzare l'umore attraverso l’educazione al corretto livello di
reazione emotiva ai vari stimoli esterni. Lo svezzamento avviene senza separare
i cuccioli dalle madri, in modo che siano le mamme a far sperimentare ai piccoli le
fasi del distacco, costruendo le basi per poter loro insegnare in futuro a
sopportare i momenti di solitudine cui saranno inevitabilmente soggetti nella
loro convivenza con una specie diversa come quella umana. Per poter far questo,
garantisco alle madri la possibilità di allontanarsi e di ritornare dai
cuccioli quando vogliono e faccio in modo che siano loro a condurre la
cucciolata nelle prime esplorazioni “a stella” in ambienti sconosciuti. La
socializzazione con l’uomo e con l’ambiente continua quindi con le nuove
famiglie, a cui consegno i cuccioli dopo i 70 giorni di vita e cioè dopo che lo
sviluppo della parte del cervello preposta al controllo delle emozioni sarà
stato completato in compagnia della madre.
Io allevo al massimo tre cucciolate all’anno ed i miei cuccioli, normalmente, vengono prenotati con largo anticipo, consentendomi di sviluppare una relazione con i futuri proprietari che mi permetta di conoscerne e analizzarne per tempo le aspettative, lo stile di vita che intendono condividere con l’alano, il contesto familiare ed ambientale in cui verrà inserito. All’età di 35/40 giorni circa, cioè prima che abbia inizio il periodo di socializzazione interspecifico e, quindi, di più ampio contatto con l’uomo, sottopongo i cuccioli al test di Campbell, con il quale è possibile individuare le tendenze caratteriali genetiche di base di ognuno di loro. Ottengo così un’indicazione importante, a supporto dell’orientamento caratteriale del cucciolo che ho potuto osservare nei giorni e nelle notti trascorsi vicino a loro, circa le caratteristiche innate che ogni cucciolo ha riguardo all’interazione sociale ed alla gerarchia, che potranno in seguito essere esaltate o mitigate nel percorso di crescita. Questa analisi, insieme alla valutazione morfologica e comportamentale complessiva di ogni cucciolo, mi permette di orientare le scelte delle future famiglie, che verranno compiute dopo i 50 giorni di età, e di individuare il migliore abbinamento possibile cliente/cucciolo. Il mio compito però non si esaurisce qui, perché la mia scelta è quella di continuare a seguire il percorso successivo che le famiglie faranno con il loro nuovo amico a quattro zampe. Mi adopero per una corretta impostazione di base della relazione con il cucciolo, fornendo indicazioni sull'educazione normativa, sull’educazione ai bisogni, sull’alimentazione e la profilassi da seguire durante la crescita. Intervengo direttamente, quando si rivela necessario, come professionista nell’educazione ed istruzione del soggetto, per insegnare ai clienti, attraverso l’approccio cognitivo all'apprendimento, come mettere in pratica l’educazione normativa del loro cane, percependo il valore della concertazione, intesa come l’unione delle nostre differenze di specie verso un obiettivo comune, cosa che per il cane, un predatore da branco, è naturale, mentre per noi, così individualisti, è una conquista. Seguo poi, per chi desidera intraprendere questo appassionante percorso, l’impostazione della carriera espositiva dei miei soggetti. Quando qualcosa non va nel modo giusto, propongo un percorso terapeutico per riequilibrare la relazione, aiutando i proprietari a recuperare consapevolezza, capacità di comunicazione e coscienza del nostro dovere educativo verso il cane.